Caccia al cinghiale: Comunicato stampa del CAART

10.11.2015 17:11

CACCIA AL CINGHIALE

La Corte Costituzionale definisce l’ambiente "valore rilevante per la comunità mentre la caccia è mera facoltà di un gruppo".

Il sistema arcaico e obsoleto, capace di manipolare la natura, sconvolgere gli equilibri ecologici, attentare alla biodiversità,  inquinare suolo e acqua,  provocare saturnismo agli animali, impedire la fruizione al 99% dei cittadini, che si avvale di una legge fascista per regalare privilegi ai cacciatori, non dovrebbe essere sostenuto da chi ha l'obbligo di tutelare l'ambiente, la giustizia e la democrazia.

Avanzando motivi scientifici e non etici (che dovrebbero rappresentare il valore assoluto), esponendo conoscenze ed esperienze che, purtroppo, vengono artatamente occultate da chi ne ha l'interesse, mistificate da chi intende perseguire i propri privilegi, ricordiamo che noi cittadini rappresentiamo oltre l'80% dei contrari alla caccia, che non ne usufruiscono, che non la ritengono nè uno sport nè un'arte, tanto meno una risorsa.

Affinchè la riflessione appartenga al rigore intellettuale e non alle basse pulsioni, elenchiamo le motivazioni a cui intendiamo ricorrere per farci ascoltare e indurre una riflessione in chi dovrà affrontare le decisioni. E lo faremo in ogni opportuna sede.

Eccole, sintetizzate, ma ben documentate.

Perchè siamo contrari alla caccia e ad eventuali leggi che dovrebbero ulteriormente agevolarla?
Perché:

  • è dimostrato da numerosi studi, in Francia, Germania ma anche in Italia, nonchè dall'esperienza di decine di anni di abbattimenti ovunque e comunque, di emergenze sempre assecondate, di ipocrisie studiate a tavolino che non incantano se non il servilismo, la cortigianeria e l'ignoranza, che la caccia aumenta il numero dei cinghiali e non lo diminuisce;
  • il controllato non può essere il controllore, i cacciatori che dopo aver sterminato il cinghiale maremmano hanno provocato l'aumento della popolazione di cinghiali, importando quello alloctono dall'est Europa, creando allevamenti e ripopolamenti,  ibridando con suini domestici, non possono risolvere il problema che essi hanno creato e continueranno a creare anche in vista dell'annunciata filiera alimentare di carne di cinghiale;
  • una filiera alimentare di carne di cinghiale offende lo spirito e stravolge la lettera della legge 157/92 che tutela la fauna selvatica in quanto patrimonio indisponibile dello Stato; la filiera trasforma la fauna selvatica in merce, soggetta al maltrattamento della persecuzione venatoria e macellata senza preventivo stordimento;
  • la Legge non viene rispettata e non solo per il bracconaggio che vede attivi l'81% dei cacciatori raramente perseguiti e puniti, ma per illegittimità di norme e atti amministrativi istituzionali attestata dalle numerose procedure di infrazione della Comunità Europea e dalle varie sentenze della magistratura italiana fino a quelle della Corte Costituzionale;
  • i veri rimedi non vengono presi in considerazione; si continua a frammentare il territorio, non si creano corridoi per favorire l'erratismo come fanno altri Paesi europei, non si installano catarifrangenti, non si migliora la cartellonistica stradale,  non si predispongono colture dissuasive, non si gestisce appropriatamente il bosco normale habitat del cinghiale, non si persevera nell'installazione di recinzioni elettriche per le colture pregiate ma, soprattutto, non si impedisce il foraggiamento illegale, il ripopolamento illegale, l'allevamento, il trasporto di animali vivi;
  • i cani, animali d'affezione, particolarmente tutelati, sono vittime come i cinghiali; tenuti prigionieri di baracche putride, isolati nel bosco, ai margini delle città, alimentati con tozzi di pane gettati per terra, quasi sempre senza riparo dal sole e dal freddo, senza acqua o con acqua putrida; durante la caccia subiscono ferite profonde ad effetto iceberg (Università di Pisa) "curate" dai cacciatori stessi che, sostituendosi ai veterinari, rattoppano, reinseriscono organi, pinzano, ecc.;
  • si finanzia la caccia per uccidere, inquinare, avvelenare e non si finanziano progetti d'avanguardia, già sperimentati in altri Paesi, che permetterebbero la sterilizzazione duratura degli animali come il vaccino contraccettivo di ultima generazione alla cui  elaborazione lavora anche la ricercatrice italiana Giovanna Massei;
  • ultimo ma non ultimo e sempre taciuto, il grave paradosso delle vittime umane della caccia, oltre 100 ogni anno, fra morti e feriti; attivando la filiera di carne di cinghiale per una caccia in tutti i giorni dell'anno, quanti saranno ancora i cittadini che dovranno morire?

Per quanto sopra, ci aspettiamo una seria riflessione.

 

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