COMUNICATO STAMPA: E adesso tocca ai lupi?

19.02.2016 17:25

                                                Comunicato del C.A.A.R.T.

                                                E ADESSO TOCCA AI LUPI ?


La trasformazione dell'Homo sapiens in Homo insapiens sembra in atto. In un percorso inarrestabile, a violenza si aggiunge ancora violenza, quella peggiore, quella verso chi non può difendersi, quella di chi non ha santi in paradiso, quella delle creature assolutamente innocenti.

Non bastano i cinghiali, i caprioli, i cervi, le nutrie, i colombi, i cani randagi, i gatti......ma, ora, anche i lupi!

Tutti gli animali ci danno fastidio, nessuno ha diritto di esistere.
Intendiamo il Pianeta Terra la nostra creazione, il nostro serbatoio, il nostro supermercato, la nostra palestra di ingiustizia e prepotenza.

Il lupo (secondo un recente studio dell'ISPRA al 2013 erano fra i 1.269 e 1.800 individui), quell'animale icona del nostro passato, dal quale abbiamo "estratto" il cane, amico, compagno della nostra preistoria.
Il lupo che ha percorso con noi (lupo canis lupus, mezzo lupo, mezzo cane, cane canis lupus familiaris), il sentiero dell'evoluzione. Il lupo che rappresenta, secondo molti studiosi, il primo e forse unico caso di quella che alcuni chiamano una domesticazione reciproca.
Dal nostro rapporto con questo animale (poi trasformato in cane) abbiamo sviluppato la nostra capacità di amare senza attenderci alcuna ricompensa.

Vogliamo riportarli all'estinzione? Per poi riproteggerli, di nuovo estinguerli e così via in una catena senza fine? E come? Naturalmente con il rimedio principe: le "pallottole". Ovvero accordando il privilegio ai cacciatori, o anche agli allevatori,quelli che li hanno decapitati e mostrati ai margini delle strade, o impiccati, o comunque derisi e oltraggiati nei tanti modi della barbarie umana.

Ci domandiamo: perchè con le centinaia di migliaia di cinghiali e caprioli della legge Remaschi, sparsi per le campagne e gli apppennini, nei boschi e nelle macchie, i pochi stremati, affamati lupi non riescono ad agguantarne uno, nemmeno un cucciolo? Perchè si precipitano negli ovili, negli allevamenti, rischiando l'incontro con il loro mortale nemico? Mistero doloroso!

Non dobbiamo ripiombare in un passato fatto di paura e pregiudizi verso il lupo predatore ma agire con saggezza e lungimiranza.

Una Amministrazione Regionale seria, per evitare l'accusa di connivenza verso il mondo venatorio, dovrebbe pretendere questo dagli allevatori e dai cacciatori:

- proibire tutti  i  ripopolamenti di animali che diventeranno poi un problema e saranno uccisi,

- obbligare a mettere in atto tutti i rimedi a disposizione per salvaguardare e proteggere i campi  e il bestiame (recinzioni, stalle protette, etc.)

- agire contro il bracconaggio e soprattutto  verificare la veridicità dei danni subiti.

Grazie per l'attenzione.

Gabriella Costa-Portavoce C.A.A.R.T. (Coordinamento Associazioni Animaliste Regione Toscana)

 

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