Comunicato Stampa - PALIO DI SIENA: TRADIZIONE O CRUDELTA'?

30.06.2015 20:18
 
L'ennesima morte al Palio di Siena: una giovane cavalla di 7 anni, Periclea.
Ai cavalli del Palio viene pure dato un nome, ma nasce spontanea la domanda: perché dare un'identità, un'unicità, a creature sfruttate, forzatamente allenate, spinte allo stremo delle loro potenzialità​, solo ​in nome di un malsano divertimento, della "tradizione" e del lucro? 
Ogni volta che associazioni animaliste e persone ragionevoli si scagliano contro i palii, le risposte che ricevono sono quelle di chi vorrebbe dimostrare un grande affetto e rispetto per queste creature, quelle di ​chi ​difende a spada tratta una "tradizione", volendoci convincere del fatto che i cavalli come a Siena nessuno mai li terrà e li amerà! Hanno stalle a 5 stelle, vengono curati e controllati dai veterinari migliori e sono dei veri e propri idoli per gli amanti delle ​contrade, ​questo ​dicono.... 
Bene, adesso quell' ​"​amore"​ ha mietuto l'ennesima vittima. 
Meriterebbe di chiamarsi "amore criminale".
Un​'altra  morte che si poteva evitare e che speriamo pesi sulle coscienze dell'organizzazione e di chi continua a difendere questa anacronistica "tradizione". Come se la "tradizione" meritasse il sigillo dell'impunità. Anche la ghigliottina era una tradizione!
​Lecito chiedersi poi come mai un cavallo con una zampa fratturata venga per forza abbattuto, uccidereste una creatura che tanto dite di amare solo perché si è infortunata? Esistono protesi e altre soluzioni che potrebbero salvare la vita di queste povere anime.
Una soluzione, forse la più lodevole, volta a confermare il reale interesse circa il benessere animale, potrebbe essere quella di aprire un Centro di recupero e di riabilitazione per i cavalli del Palio che non possono più svolgere attività agonistiche; così questi potrebbero essere AMATI DAVVERO da chi non ha bisogno di dominarli e si accontenta della loro compagnia, potrebbero vivere in stato di semilibertà e godersi ampi spazi verdi una volta ristabiliti, dopo aver concesso tanta disponibilità...Questo è AMORE.
Ma, in realtà, esiste soprattutto il denaro, il mercato, le perdite di bilancio ed essendo un cavallo da palio, semplice merce, quando non frutta denaro viene eliminato. L'amore non c'entra, è soltanto la parola dietro cui nascondere una grande ipocrisia.
"L'amore non possiede né vuol essere posseduto, perché l'amore basta all'amore». (​Kahlil Gibran).
Gabriella Costa - Portavoce C.A.A.R.T. Coordinamento Associazioni Animaliste Regione Toscana
 

 

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