A proposito di "Prosciuttopoli"
Condividiamo volentieri la lettera di Mariangela Corrieir; presidente dell'Ass.ne GABBIE VUOTE Onlus Firenze sullo scandalo denominato "Prosciuttopoli".
Gentili Signori,
è stato scritto che "l'assordante silenzo dei media" ha coperto "Prosciuttopoli" ovvero l'ndagine che la Procura di Torino (ma anche di Pordenone) ha avviato sulla frode in commercio, falso, contraffazione dei marchi e truffa ai danni del'Unione europea, che sta alla base del mercato del prosciutto di Parma e San Daniele https://www.ilfattoalimentare.it/prosciuttopoli-prosciutto-parma.html.
Per aver violato il disciplinare, ben 140 allevatori di maiali indagati in Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Trentino; oltre 300.000 cosce di maiale sequestrate per un valore al consumo di circa 90 milioni di euro (circa il 10% della produzione nazionale) e i due istituti di certificazione commissariati per sei mesi dal Minstero delle politiche agricole. Ma sono molti i macelli, prosciuttifici, e consorzi coinvolti nella vicenda.
E tutto questo perchè?
Perchè per i prosciutti Dop sono stati utilizzati maiali di razza Duroc danese anzichè di razza Duroc italiana. Questo onde consentire vantaggi economici significativi ai produttori senza compromettere la salute dei consumatori ma soltanto il loro portafoglio.
Per evitare la diffusione dello scandalo con il paventato rischio di collasso del settore, Coldiretti, sempre molto loquace, si è "dimenticata" di diffondere quello di Prosciuttopoli mentre macelli, consorzi e prosciuttifici coinvolti auspicano la costituzione di un fondo assicurativo contro le perdite reddituali.
Quindi sull'altare del denaro la vittima del sacrificio è il denaro. Non i maiali.
Ma chi sono i maiali?
Sono animali pacifici, affettuosi, molto intelligenti, puliti, curiosi e protettivi nei confronti del loro gruppo umano o animale che sia. Roberto Marchesini etologo, veterinario, scrittore li definisce a tutti gli effetti animali da compagnia, unici ed eccezionali.
Ma per Prosciuttopoli non esistono, sono solo macchine, spesso avariate in quanto vegetano fra i topi, tra i cadaveri dei propri simili mangiati dai vermi, con le zampe incastrate nelle grate del pavimento, schiacciati dai compagni, malati di tumori e infezioni, agonizzanti, sanguinanti...........
Ma la sorte peggiore, quella che gli addetti non dicono, tenuta ben nascosta ma legalizzata, che nessuno vede se non i coraggiosi che riescono a entrare, filmare e poi raccontare e che descrive un umano carnefice, è quella dei lattonzoli, suinetti entro i primi sette giorni di vita.
Appena nati, un operaio (neppure un veterinario) li strappa con violenza alla madre. Il maialino urla di dolore e di spavento mentre la madre assiste impotente e osserva disperata dalla sua gabbia di gestazione. Senza anestesia viene sottopposto alla castrazione chirurgica, all'amputazione della coda, a ripetute iniezioni di ferro e, infine, alla stroncatura dei denti.
https://www.corriere.it/animali/15_maggio_24/dalla-nascita-macellazione-vita-maiali-italiani-allevamenti-lager-747db8ba-0234-11e5-8422-8b98effcf6d2.shtml
https://www.endpigpain.eu/
https://www.newsitaliane.it/2017/video-shock-maiali-prosciutti-feriti-mezzo-ai-topi-scene-atroci-lennesima-denuncia-della-lav-105932
https://www.prosciuttocrudele.it/
https://www.testmagazine.it/2016/05/30/amadori-le-immagini-choc-di-report/8920/
https://video.repubblica.it/cronaca/animali-come-noi-l-inchiesta-negli-allevamenti-dei-maiali-topi-e-gabbie-strette/270143/270595
Dopo questo comportamento umano, troppo umano, i lattonzoli vengono scaraventati nei box, altari del loro sacrificio. Quello vero, quello senza ritorno, senza assicurazione, senza procuratori, senza pietà.
Nel 2009 la FVE (Federazione Europea dei Veterinari) si è dichiarata ufficialmente contraria alla pratica della castrazione chirurgica e a favore dell'immunovaccino. Nel 2010 finalmente è arrivata la Dichiarazine di Bruxelles Boars 2018 che prevede la fine della castrazione chirurgica entro il 1° gennaio 2018.
Paesi come l'Inghilterra e l'Irlanda non la praticano da tempo, altri l'hanno ridotta ma l'Italia che pure ha firmato la Dichairazione, non parla, non vede, non sente.
Come al solito, la nostra grande umanità resta chiusa tra le pareti domestiche, laddove si creano santuari per liberare gli animali degli allevamenti intensivi dall'atroce sofferenza.
Noi chiediamo che le persone si informino, conoscano e scelgano. Che riescano a provare compassione, empatia. Che l'aggettivo di cui si rivestono possa significare veramente la loro carta di identità: "umano, umana, umani".
Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter: