Caccia in riserva protetta: comunicato stampa LIV Toscana

13.08.2019 16:44

QUELLO CHE STA SUCCEDENDO A FUCECCHIO E' INACCETTABILE: APRIRE LA CACCIA ALL'INTERNO DI UNA RISERVA PROTETTA!

Noi come CAART condividiamo quanto scritto dalla Dott.ssa Giulia Fiore della LIV Onlus nel loro COMUNICATO STAMPA che trovate qui di seguito.

Il provvedimento che prevede l’abbattimento selettivo di ungulati all’interno della Riserva Naturale protetta del Padule di Fucecchio, ci lascia perplessi.
Una decisione presa a nostro avviso in modo superficiale.
La questione che ci colpisce è il fatto che, in barba a quelli che sono i regolamenti vigenti, si decida di intervenire con degli abbattimenti in un’area dove non è prevista questa forma di operato, soprattutto non in prima istanza, e a fronte di dati non certi.
I censimenti non sono ancora stati completati e di conseguenza si va a provvedere con abbattimenti verso un numero sconosciuto di animali, con motivazioni soltanto indiziarie e la cosa che lascia più stupiti, senza coinvolgere la parte di amministrazione tecnica, che dovrebbe essere invece l’unica a decidere.
Ci chiediamo dunque con quale competenza e a quale titolo si prende una decisione al di fuori dei regolamenti, senza coinvolgere le parti in causa, provocando inevitabilmente un risultato che non è quello aspettato.

Vorremmo portare l’attenzione sul fatto che la Riserva ospita 29 specie diverse per un numero complessivo di 15156 uccelli, fra cui spiccano le Alzavole (10896). Il rapporto ISPRA 2019 analizza i dati per aree, si vede che 11983 uccelli acquatici (il 79 per cento del totale) sono stati rilevati all’interno della riserva naturale pistoiese che come è noto rappresenta il 10 per cento della superficie del Padule: 5.181 nell’area de Le Morette e ben 6.802 nell’area La Monaca-Righetti.
Questi dati confermano il valore naturalistico della più grande palude interna italiana e di una gestione attuale tecnico-scientifica dell’area protetta.

Questo provvedimento dunque, cerca di intervenire su un problema di cui non si ha il dato certo, senza sapere se verrà risolto o peggiorato, mentre quello che è certo è che si va a danneggiare la situazione esistente, una realtà di massimo livello nazionale, vanificando il lavoro del Centro di Ricerca, di tutti i volontari, degli organi preposti al controllo, scavalcandoli, non invitandoli nemmeno a un tavolo tecnico dove poter con competenza, prendere delle decisioni in modo più organico.

Comunichiamo che provvederemo ad acquisire tutta la documentazione in essere, e a richiedere ufficialmente l’intervento del Ministero dell’Ambiente e del Mare.

LIV Onlus

 

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