Lettera della Dott.ssa Paola Re al Comune di Firenze sull'attendamento del circo Orfei in città.
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Gentili Signore e Signori,
dal 25 Dicembre al 29 Gennaio a Firenze è attendato il circo di Nelly Orfei che nel suo curriculum vanta certe perle come quella del mese scorso a Giugliano (NA) https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/02/un-lager-blitz-al-circo-nelly-orfei-a-giugliano-animali-sequestrati-sanzioni-per-110mila-euro/3163063/ “(…) è scattata l’operazione delle Guardie zoofile del Nucleo investigativo di Aversa, insieme alla Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine hanno trovato una “situazione assurda”, “un lager per animali”. Secondo i media locali, gli agenti sono stati “aggrediti e insultati” una volta entrati nel circo ma sono “riusciti a portare a termine l’ispezione”. Le Guardie zoofile hanno riscontrato diversi violazioni da parte degli addetti della struttura circense: gli abbeveratoi non contenevano acqua fresca e abbondante bensì acqua putrida e maleodorante; frutta e ortaggi per gli animali erano marci e sparsi a terra mescolati a fango ed escrementi; i cavi elettrici di tutta la struttura, malridotti, si presentavano con guaine di protezione danneggiate in più punti e attraversavano i ricoveri e i recinti degli animali a diretto contatto con acqua e fango aumentando il rischio per l’incolumità delle persone e degli animali. Inoltre, è stato riscontrata in un recinto la presenza di un babbuino africano, le cui condizioni erano “orribili e deplorevoli”. L’animale era “visibilmente sofferente”. Dopo le verifiche, le forze dell’ordine hanno comminato sanzioni per 110mila euro. Al proprietario del circo, già conosciuto dalla polizia e denunciato per i medesimi reati dal Corpo Forestale dello Stato e Carabinieri in varie regioni d’Italia è stato intimato di non utilizzare nessuno degli animali, sottoposti a sequestro e a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa del trasferimento in luogo idoneo.”
La legge italiana che disciplina il circo è la 337/1968 ‘Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante’ https://www.ilpattotradito.it/wp-content/uploads/2014/09/1968-03-18-Legge-337.pdf e tramite essa, il circo riceve finanziamenti pubblici erogati ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. A questa il Comune di Firenze non può certo opporsi. Non esiste una legislazione in materia di benessere degli animali da circo tuttavia i circhi dovrebbero conformarsi alle disposizioni del Regolamento 338/97/CE del Consiglio https://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/commercio_internazionale/cites/Reg_338_1997.pdf sulla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche minacciate di estinzione, del Regolamento 1/2005/CE del Consiglio https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_1134_allegato.pdf sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate, del Regolamento (CE) 1739/2005 https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2005:279:0047:0062:IT:PDF sui requisiti sanitari per la circolazione degli animali da circo tra gli Stati membri, della Direttiva 92/65/CEE del Consiglio https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:1992L0065:20080903:IT:PDF sulle norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella Comunità di animali. I controlli che devo essere fatti sono proprio ai sensi di questa normativa che è molto rigorosa.
Sarebbe bene che il Comune di Firenze esprimesse pubblicamente il suo dissenso verso il circo con animali, alla luce di molte voci autorevoli.
In Europa sono 21 i Paesi che hanno introdotto divieti di utilizzo degli animali nei circhi https://www.lav.it/cpanelav/js/ckeditor/kcfinder/upload/files/files/Eurogroup_Circus%20Regulation%20briefing_2015_ITA.pdf che sono circa un migliaio.
La Federazione Europea dei Veterinari e dalla Federazione Italiana Ordine dei Veterinari https://www.lav.it/cpanelav/js/ckeditor/kcfinder/upload/files/files/FVE_Posizione%20ufficiale_VS%20ITALIANO.pdf è chiara: «L’ uso di ogni specie animale (inclusi gli uccelli, i rettili e le specie addomesticate) in ogni forma di intrattenimento, viaggio o simili situazioni dovrebbe essere vagliata da considerazioni scientifiche ed etologiche. (...) Non esiste un beneficio di carattere educativo, di ricerca e di conservazione derivante dall’utilizzo dei mammiferi selvatici in circhi con animali che possa giustificare il loro utilizzo. Oltre alle considerazioni sul benessere, l’uso di mammiferi selvatici nei circhi può apportare dei seri rischi alla salute animale, alla salute pubblica e alla sicurezza. Questi mammiferi selvatici possono causare dei danni fisici al pubblico, ai loro gestori e possono essere fonte di trasmissione di zoonosi. (...) Su queste basi, FVE, con l’ intento di ‘promuovere la salute animale, il benessere animale e la salute pubblica in tutta Europa’ raccomanda a tutte le autorità competenti nazionali e Europee di proibire l’uso di mammiferi selvatici nei circhi con animali in Europa dato che non esiste alcuna possibilità che i loro bisogni psicologici, mentali e sociali possano essere soddisfatti. (...) »
Eurogroups4Animals ha redatto una dichiarazione sui bisogni etologici e sul benessere degli animali selvatici nei circhi https://www.lav.it/cpanelav/js/ckeditor/kcfinder/upload/files/files/DichiarazioneBisogniEtologici%20lm_ITA.pdf Gli scienziati firmatari di questo documento, autori di ampie e approfondite ricerche su etologia, ecologia, biologia della fauna selvatica, ritengono che «(...) Gli animali selvatici nei circhi sono individui costretti ad adattarsi e sottomettersi agli esseri umani. Spesso, sono stati allevati a mano (...). A volte ci si riferisce a questi individui con il termine di animali addomesticati, ma in realtà non possono essere considerate addomesticati (...) gli animali selvatici (addomesticati) in cattività spesso sono imprevedibili e in circostanze di stress possono diventare aggressivi (...) Nel corso di molte migliaia di anni, solo poche specie sono stati addomesticate, mentre altre potrebbero non esserlo mai, nemmeno dopo molte generazioni di allevamento selettivo. Una specie animale è considerata addomesticata quando ha subito modifiche genetiche che ne alterano l'aspetto, la fisiologia e, di conseguenza, il comportamento. Questo lungo processo richiede la selezione di caratteristiche specifiche per generazioni consecutive, e può richiedere molte decine di anni o addirittura secoli, a seconda della rigorosità della selezione e del tasso di riproduzione della specie in questione. (...) gli animali del circo trascorrono la maggior parte del giorno rinchiusi (…) in recinti da esercizio (…) spesso al di sotto degli standard minimi dei recinti all'aperto degli zoo. Le condizioni abitative ristrette in cui vivono gli animali del circo tendono ad indurre comportamenti come il camminare avanti e indietro nei grandi felini e negli elefanti per poter essere domati, i cuccioli di animali selvatici nei circhi sono regolarmente separati dalla madre e allevati a mano. Questo aumenta i comportamenti legati allo stress (...) gli animali selvatici mostrano disagio comportamentale e fisiologico quando viaggiano (...), gli spettacoli eseguiti in presenza di spettatori possono causare un grave stress agli animali selvatici. Queste situazioni di stress includono possibilità di movimento limitata, illuminazione sbagliata (artificiale), esposizione a suoni forti o sgradevoli, odori e temperature (...) sgradevoli o inquietanti. Il tipo di addestramento utilizzato influisce fortemente sul benessere degli animali (...). In generale, i circhi non riescono a soddisfare nemmeno le esigenza sociali, territoriali e sanitarie più elementari degli animali selvatici.»
Oltre 650 psicologi hanno sottoscritto un documento di cui si è fatta promotrice Annamaria Manzoni, psicologa e psicoterapeuta, ipnositerapista e grafo analista, https://annamariamanzoni.blogspot.it/p/documento-psicologi.html in cui esprimono «motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di circhi, manifestazioni e spettacoli in cui vengono impropriamente impiegati animali. Queste realtà, infatti, comportano che gli animali siano privati della libertà, mantenuti in contesti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie. Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, possono essere veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, indurre al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolare lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia.» Ciò potrebbe essere utile per l'Assessorato all'Istruzione nel senso che dovrebbe avviare una politica educativa nelle scuole e, ovviamente, vietare la distribuzione dei biglietti del circo davanti e dentro le scuole.
La crudeltà del circo con animali è ampiamente nota: bisogna solo aprire gli occhi https://www.lindro.it/animali-al-circo-schiavi-divertimento/ e uscire da quell’arretratezza culturale che purtroppo spesso caratterizza il Comune di Firenze quando si rapporta con gli animali.
Cordiali saluti.
Paola Re
Tortona (AL)
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