Lettera di Gabriella Costa sul disboscamento sull'Appennino
Egregio Presidente Eugenio Giani
Gentile Assessore Ambiente Monia Monni
Gentile Colonnello Carabinieri Forestali Luigi Bartolozzi
Vi scrivo come privata cittadina che ha a cuore la natura e anche come ambientalista per porre la Vostra attenzione su un grave problema che ormai è al centro di grandi proteste e segnalazioni: l'uso dei macchinari sempre più potenti e invasivi usati per disboscare i boschi, gli argini dei fiumi, ecc.
Ero sul Monte Carzolano ieri, che noi a Palazzuolo sul Senio chiamiamo " la nostra Svizzerina", mi accingevo al trekking con amici fiorentini invidiosi di quel paradiso e mentre avanzavamo sul SENTIERO 00, il sentiero più importante, quello che collega i passi appenninici, quello che vorremmo unire al Sentiero degli Dei, tenuto sempre bene dai Forestali fino ad ora, con rifugi ristrutturati coi fondi regionali, luogo di picnic, escursioni di famiglie, lavoro per guide ambientali e altro,
resto a bocca aperta di fronte allo scempio causato dalle macchine dotate di pneumatici giganteschi che hanno raso al suolo collinette, sentieri, crinali, lasciando sul terreno segni come di carri armati ! Mi è venuta in mente una scena di guerra, e ne abbiamo viste tante in TV ultimamente..
Ho postato su Facebook tante foto di quei poveri sentieri distrutti, alberi grossi tutti tagliati, qualche piccolo alberello superstite qua e là, e in molti hanno commentato che tutto ciò accade anche da altre parti.
Io non metto in discussione un certo disboscamento in zone magari molto folte, ma vorrei che questo fosse fatto con più criterio, con maggiore rispetto per la natura, insomma come veniva eseguito prima dell'arrivo di questi macchinari distruttivi, rispettando il sottobosco, non rendendolo una landa di fango e terra.
Sono inorridita ,preoccupata e dispiaciuta.
Sono dispiaciuta che non si riesca a capire il tesoro che abbiamo e che lo vogliamo a tutti i costi distruggere malamente,
e sono ancora più dispiaciuta che dalla regione a guida Eugenio Giani non giunga mai una risposta, di qualsiasi tipo sia.
Speriamo che in futuro non ci si debba pentire di queste scelte politiche e organizzative.
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