Randagismo - Lettera ai parlamentari nazionali

25.10.2015 21:03

Tutte le associazioni facenti parte del C.A.A.R.T. hanno aderito all'invito di Massimo Terrile del MOVIMENTO ANTISPECISTA a sottoscrivere una lettera sul randagismo per i parlamentari italiani.

Qui di seguito trovate appunto l'invito di Massimo Terrile con le motivazioni della lettera da inviare ai vari parlamentari.

Cari amici e care amiche,

il problema del randagismo rimane purtroppo non risolto dalla legge 281/91, sia a causa degli stanziamenti del tutto insufficienti (e sempre minori) da parte dei Governi, sia a causa della inefficienza di molte Regioni, Comuni e ASL. Ciò ha generato e continua a generare effetti disastrosi. Ogni giorno vengono diffuse  immagini angoscianti di canili-lager, divenuti un business per gestori senza scrupoli, e continua incessante la tratta degli animali verso paesi che non offrono garanzie sulla loro destinazione finale.  Gli sforzi di quanti si attivano per rimediare a tale situazione, ormai divenuta emblematica del  nostro Paese (seppur idealmente sia la nazione dove vigono le migliori leggi a protezione degli animali abbandonati) non possono sopperire alle carenze legislative attuali, col risultato di perpetuare all’infinito le sofferenze degli animali ed il loro sfruttamento.

            Nell’Atto di sindacato ispettivo n. 1-00475 dell’8 ottobre 2015 (v. allegato), il Senato – riconoscendo la veridicità di quanto sopra denunciato da associazioni, cittadini, e dallo stesso Ministero della Salute nel 2009 - ha ‘impegnato’ teoricamente il Governo a monitorare la situazione presso gli enti locali per quanto riguarda le competenze e le azioni previste dalla suddetta legge, denunciando l’assoluta insufficienza dei finanziamenti governativi, nonché a modificare le normative per impedire che tale situazione si protragga ulteriormente.

            Tuttavia, in tale atto, mentre sono state chiaramente puntualizzate le inefficienze, le conseguenze, e le carenze normative che generano quanto sopra, non sono  state effettuate precise e sufficienti proposte legislative affinché la crescita esponenziale del randagismo sia bloccata, e con essa le sofferenze (e i costi) che ne conseguono,  né siano rimosse  definitivamente le premesse che legittimano i crimini che la stessa Corte di Cassazione, il 16 settembre 2014 (v. medesimo allegato), ha riconosciuto connessi a tale fenomeno. 

            Lo studio allegato, effettuato con la collaborazione di altre associazioni ed esperti del settore, pubblicato dal M.A. a fine settembre 2015, nel proporre gli interventi necessari alla cessazione dell’incremento fisiologico della popolazione dei randagi, pur tenendo conto degli aspetti etici a ciò connessi , individua le modifiche  alla normativa attuale, sia a livello nazionale, sia locale, affinché tali crimini siano identificati, prevenuti,  vietati e puniti. Inclusa l’incorporazione nel Titolo IX bis del codice penale del  ‘reato di abbandono’, forse il peggiore di tutti per le sue conseguenze anche in tema di randagismo, vergognosamente lasciato nel vecchio articolo 727 dello stesso codice (ossia tra le ‘contravvenzioni’) dalla legge 189 del 2004.  

            Chiediamo pertanto l’adesione della Vostra associazioni alla lettera allegata di presentazione di tale studio ai parlamentari nazionali (Camera e Senato), dove si chiede che le iniziative proposte vengano recepite e trasformate in una proposta di legge congiunta, affinché il randagismo ed i crimini ad esso associati siano debellati, portando a compimento, alla luce di un’esperienza quasi venticinquennale, quanto lodevolmente intrapreso dalla legge 281 del 1991.

Massimo Terrile

Movimento Antispecista - 22 ottobre 2015

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