Animalismo e modernità
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La portavoce del C.A.A.R.T. ha mandato questa riflessione ai media e ai politici toscani in occasione della riapertura della caccia !!!!
Gentile Presidente,
Egregio Assessore,
Caro amico,
in occasione di un momento tragico quale la riapertura della caccia, in estate, in boschi pieni di animali e persone tranquille...non mi aspetto una risposta...mi basterebbe una seria riflessione da una Politica che dovrebbe captare e assimilare le nuove tendenze,non combatterle....
Movimento animalista e modernità.
Il Movimento Animalista sta crescendo in tutto il mondo, persino in nazioni e realtà in cui per tradizione, religione,usi e credenze, gli animali non contavano niente, a volte erano addirittura considerati impuri.
In Cina, nei paesi del Sud Est Asiatico, nell'America del Sud, assistiamo alla crescita di associazioni dedite alla difesa degli animali, 27 Nazioni nel mondo hanno approvato il divieto dei circhi con animali, molti governi si sono dotati di leggi e regolamenti per migliorare le condizioni di vita degli animali.
Purtroppo in questi ultimi anni i Paesi Occidentali, che in tempi recenti avevano emanato regolamenti e leggi in favore degli animali, assistono con scarso interesse a queste novità, anzi, avendo ormai perfezionato un modello di sviluppo e un " pensiero unico" basati sul profitto e sul libero scambio delle merci, si sentono pronti ad assimilare e fare profitti su ogni occasione si presenti, unendo la spersonalizzazione tipica del mondo finanziario alla crisi generalizzata e all'emergenza data da nuovi fattori come l' arrivo dei migranti, visto da tanti come una ennesima opportunità,almeno sul breve periodo, di arricchimento.
E così si auspica l'allevamento di insetti,si potenziano gli allevamenti intensivi dove gli animali subiscono una vita infernale, tutto ciò giustificato dalle regole della globalizzazione e dalla sempre maggiore necessità di cibo.
I grandi eventi mondiali come l'Expo di Milano 2015, " Nutrire il pianeta" poteva essere un momento fondamentale per interrogarsi profondamente sull'impatto devastante della crescita demografica mondiale sul pianeta e le sue sempre più limitate risorse, poteva essere l'occasione per presentare un modello alimentare nuovo e più ecologicamente compatibile, invece si è risolto in una bella vetrina di specialità nazionali con improbabili sponsor.
Il grande assente è stato l'animale , si è riproposto il modello culturale tradizionale , animale=cibo, trascurando completamente ogni altro aspetto.
L'Enciclica " Laudato Sì " di Papa Francesco ha avuto una importanza fondamentale nel presentarci e ufficializzare, con l'autorevolezza del Capo della Chiesa Cattolica, la fotografia di un pianeta malato, surriscaldato, troppo sfruttato, una analisi precisa sui cambiamenti climatici in atto che non lascia molte speranze se non interverremo drasticamente.
Eppure anche la Chiesa, che pure riesce ad influenzare il corso della storia, continua a perpetuare una visione "antropocentrica" fatta propria anche dal mondo laico, da tutto il mondo occidentale, l'uomo è al vertice della gerarchia dell'universo, l' "uomo" a cui Dio nella Genesi donò il " creato" con animali e natura affinché se ne servisse.
La specie umana continua così a sentirsi legittimata a usare la natura e gli esseri viventi, a continuare lo sperpero e aumentando esponenzialmente di numero, porterà la terra al collasso.
Eppure la nostra Europa, in anni non lontani, era stata lungimirante, si era dotata di principi che adesso potrebbero fare la differenza.
Nel 1978 a Bruxelles e poi a Parigi presso la sede dell'UNESCO, molte Associazioni Europee ed internazionali fra cui la L.I.D.A. ,Lega Italiana Diritti dell'Animale, proclamarono la "Dichiarazione universale dei diritti degli animali", proponendo l'etica del rispetto verso l'ambiente e tutti gli esseri viventi. Molti sono gli articoli ma bastano i primi due per rendersi conto dello spirito rivoluzionario del Documento.
Articolo 1
Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita,e hanno gli stessi diritti all'esistenza.
Articolo 2
a) Ogni animale ha diritto al rispetto; b) l'uomo, in quanto specie animale,non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali; c) ogni animale ha diritto alla considerazione,alle cure e alla protezione dell'uomo.
Benché la Dichiarazione ...." non abbia un valore giuridico-legislativo, ma sia comunque il frutto di un ampio dibattito mondiale dagli elevati contenuti etici,scientifici e politici in cui si definisce l'animale come "Essere senziente " , dotato di una certa intelligenza e sentimenti, non si dimentica affatto l'importanza dell'uomo in questo documento,anzi lo si erge a paladino e fautore di un mondo migliore.
Nella Premessa si afferma fra l'altro che "Considerato che il rispetto degli animali da parte dell'uomo è legato al rispetto degli uomini fra loro ", l'uomo in quanto animale più evoluto ha la responsabilità di vegliare sugli animali, di proteggerli e di rispettarli.
Questi articoli della Dichiarazione Universale dei diritti degli animali hanno una valenza fondamentale e rivoluzionaria, ci propongono una diversa visione del mondo, non più antropocentrico ma biocentrico.
L'uomo non è più padrone del pianeta ma ne fa parte e ne seguirà il destino, se continuerà a disprezzare i doni della natura e a mettere in pericolo l'equilibrio ecologico, verrà travolto dalle sue stesse azioni e nessuna tecnologia potrà salvarlo.
Alla luce di queste nuove minacce e sfide che aspettano l'uomo nel prossimo futuro,ecco l'importanza del Movimento Animalista.
Gli animalisti, spesso bistrattati, ridicolizzati, considerati dei volontari di serie B, sono ben consapevoli del profondo legame che esiste fra gli animali e l'uomo,fra la natura e tutte le specie esistenti sul pianeta.
La maggior parte di loro sono giovani, appartengono ad ogni ceto ed estrazione sociale, sono coraggiosi ed entusiasti, non temono di sacrificare il loro tempo libero per un ideale a cui credono con tutta l'empatia di cui sono dotati.
Gli animalisti hanno fatto propria una visione e una scelta radicale, quella di rispettare gli animali e dunque di non mangiarli, infatti la maggior parte sono vegetariani e vegani. Questa scelta è consapevole ed etica, ragionata e interiorizzata, non è frutto di mode o fantasie, il mercato ha subito intuito le potenzialità di vendita e i supermercati sono ormai pieni di nuovi prodotti senza derivati animali.
E questo è un bene perché la gente si avvicina a questa nuova cucina più salutare ed anche molto buona.
Il Movimento Animalista lotta in tutto il mondo per salvare gli animali.
Un animalista è fermamente contrario ad ogni genere di ripopolamento di nuove specie di animali selvatici su un territorio, che poi si tradurrà in uno squilibrio, in un sovraffollamento, migliaia di euro di danni con conseguente abbattimento e uccisione.
Un animalista odia e lotterà sempre contro gli allevamenti intensivi,fabbrica di orrore ed estrema sofferenza per gli animali e una delle cause principali di inquinamento mondiale.
Un animalista odia Zoo, delfinari,circhi con animali in cui un animale è ridotto a vivere in prigionia, ridicolizzato e costretto con la violenza ad imparare azioni contrarie alla sua natura etologia.
Un animalista odia la vivisezione non perché sia contrario alla ricerca ma auspica un modello di ricerca alternativo, più sicuro e alla fine meno costoso.
Un animalista trascorre il suo tempo a cercare una vita migliore per gli animali d'affezione presenti nei canili, cercando di diminuirne il numero, Internet è un mezzo utilissimo per diffondere appelli,fare rete di solidarietà, aiutare persone anziane in difficoltà con i propri animali,spesso loro unico conforto.
In questi anni il Movimento Animalista è cambiato ,non è formato più soltanto da lodevoli signore caritatevoli che continuano a sfamare con i loro mezzi ,gatti e cani randagi, supplendo alle gravi mancanze delle Amministrazioni che dovrebbero occuparsi degnamente degli animali sul proprio territorio.
Il Movimento Animalista sui è arricchito di tanti giovani ,di tante persone che scendono orgogliosamente ogni settimana nelle piazze a reclamare un mondo diverso, un rispetto e una considerazione maggiore per gli animali ed indirettamente per loro stessi, in quanto portatori di valori etici coraggiosi e coerenti.
Il mondo politico e la Chiesa sbagliano a sottovalutare un fenomeno che non può che crescere, anzi dovrebbero favorirlo perché solo una scelta etica consapevole potrà dare la forza di cambiare direzione e così salvare il mondo !
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