Sospensione attività venatoria 2022-23 causa eventi climatici estremi.

04.07.2022 17:00

Al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

Alla Vicepresidente Stefania Saccardi

All'Assessore Ambiente Monia Monni

Agli Assessori competenti in materia

 Oggetto: richiesta chiusura attività venatoria (art. 19, comma 1 della Legge 11 febbraio 1992, n.157)        Numerose Regioni hanno richiesto in questi giorni al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza per il territorio e lo stato di calamità per l’agricoltura, a causa del prolungarsi della siccità che sta colpendo tutta l’Italia e della drammatica crisi idrica che ne deriva. Le temperature torride e la mancanza di precipitazioni hanno causato una drastica riduzione della portata dei corsi d’acqua e la riduzione di molte zone umide, causando danni gravissimi non solo al comparto agricolo, ma anche alla fauna selvatica del nostro paese. Questa drammatica situazione, che si trascina ormai da molto tempo, e che ormai coinvolge anche la Toscana, ha determinato un sicuro pregiudizio per la conservazione delle  popolazioni di fauna selvatica, inducendo effetti negativi sulle dinamiche di molte specie, che già versano in situazioni critiche anche per altri fattori. Le variazioni climatiche e idriche possono condizionare il successo riproduttivo e aumentare la mortalità degli individui giovani e adulti, rendendo i soggetti più vulnerabili e maggiormente esposti a malattie e predazione.
G
ià lo scorso anno, in occasione di una persistente siccità - grave ma inferiore a quella registrata nella corrente stagione - e dei numerosi incendi che avevano interessato il nostro Paese, ISPRA aveva segnalato la inopportunità di avviare pratiche venatorie particolarmente impattanti sulle popolazioni selvatiche, come l’addestramento e allenamento dei cani da caccia, la caccia da appostamento, la caccia agli uccelli acquatici, sollecitando un posticipo dell’apertura della stagione venatoria:

“Per quanto concerne gli ecosistemi acquatici, le temperature elevate e la siccità determinano la perdita o forte limitazione dei livelli idrici di zone umide, stagni e invasi, favorendo tra l’altro l’insorgenza di estesi fenomeni di anossia, con conseguente alterazione delle reti trofiche esistenti e parziale o totale collasso delle biocenosi. Allo stesso tempo, con il perdurare della crisi idrica molti ambienti palustri nel corso dell’estate tendono a seccare, riducendo il successo 2 riproduttivo delle specie che nidificano più tardivamente e costringendo gli uccelli a concentrarsi nelle poche aree che rimangono allagate. In un tale contesto, inoltre, l’impatto antropico sugli ecosistemi acquatici risulta ancora più incisivo: le già ridotte risorse idriche naturali vengono infatti sfruttate con maggiore intensità, per far fronte alle crescenti richieste per usi civili, agricoli e industriali. Al tempo stesso, le sostanze inquinanti derivanti dalle attività agricole, industriali e civili tendono a concentrarsi con maggiori impatti sugli ecosistemi acquatici” (ISPRA 2021)                                                                                                       È inoltre opportuno sottolineare come, anche nel caso di miglioramento delle condizioni climatiche nelle prossime settimane, la maggior parte dei danni sia ormai già avvenuta e risulti irreversibile: ci si riferisce in particolare, ma non solo, al ridotto successo riproduttivo di numerose specie. Pertanto, alla luce della drammatica situazione ambientale che si sta vivendo, le Associazioni del CAART  chiedono alla Regione Toscana che venga applicato quanto previsto dal comma 1 dell’art 19 della Legge 11 febbraio 1992, n.157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) e si deliberi la sospensione delle attività venatorie in atto e la non apertura della stagione venatoria 2022/2023, subordinando eventuali aperture a opportuni studi sulle conseguenze degli eventi climatici in atto sulle consistenze e sui successi riproduttivi delle specie oggetto di attività venatoria.

Sarebbe gradita una risposta in merito da parte del Presidente della Vicepresidente e degli Assessori regionali.

 

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