Sperimentazione sui macachi - La posizione del CAART

30.01.2021 23:42

Pubblichiamo il Comunicato Stampa redatto dal nostro Portavoce sulla "Questione Macachi".

Il  28 Gennaio 2021,  il Consiglio di Stato ha respinto definitivamente il ricorso presentato dalla LAV -Lega Antivivisezione, Ente morale Onlus, numero di registro generale 7021 del 2020, ed ha autorizzato il proseguimento della sperimentazione scientifica sui macachi (sul cervello dei macachi) portata avanti dai ricercatori dell'Università di Torino e di Parma in un Progetto denominato Light-up finanziato dall'UE con 2 milioni di euro.

Il Consiglio di Stato ha,  nei mesi scorsi, sospeso lo studio “Light-up per ben due volte, fatto unico nella storia del nostro Paese, sottolineando che non era sufficientemente argomentata la impossibilità di ricorrere ad altri metodi, e che l’eventuale perdita di fondi legati al progetto era secondario ”rispetto alla cecità provocata in sei esseri senzienti, con indubbia sofferenza”.

Si cerca la cura per chi è cieco a causa di lesioni alla corteccia cerebrale, dunque si procureranno lesioni agli occhi dei macachi per poi studiarne le reazioni in un perfetto esempio di sperimentazione con modello animale, detta anche " vivisezione."  Durante gli ultimi due anni ci sono state varie sospensioni e riprese per ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato. Ma ieri la sentenza definitiva, i macachi  subiranno gravi interventi alla vista.

L 'Articolo 13 del Trattato di Lisbona recita: "Nella formulazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell'agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della RICERCA e sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengano pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto ESSERI SENZIENTI...."

Ricordiamo inoltre che nel 2015 sono state raccolte più di 1 milione e 300 mila firme nell'iniziativa dei cittadini europei detta "STOP  VIVISECTION"  e sottoposte alla Commissione Europea, ottenendo purtroppo scarsi risultati come miglioramento delle leggi ma mostrando la diffusa sensibilità dei cittadini verso questo tema.

Vincono ancora una volta gli interessi economici delle grandi industrie farmaceutiche e l'ambizione dei ricercatori i quali replicano che non si può rinunciare del tutto ad usare il modello animale, come in questo caso.

 Sappiamo però che la  ricerca non basata sul modello animale  procede su due filoni principali: la ricostruzione di organi in laboratorio a partire da cellule isolate e l'uso dei computer.

 Questo tipo di ricerca sta procedendo positivamente in tutti i laboratori nel mondo, e sarebbe davvero fondamentale che ogni passo avanti in questa direzione fosse condivisa da tutti i ricercatori e finanziata maggiormente dagli Stati  nazionali e dall'Unione Europea.

Se i 2 milioni di euro fossero stati usati per sviluppare questi modelli alternativi di sperimentazione, invece di trincerarsi nei vecchi facili schemi, la RICERCA farebbe davvero un passo avanti, sarebbe più utile, i risultati sarebbero davvero accettabili per le cure umane senza ombra di dubbio e sarebbero decisamente più ETICI.

Ma occorre una mentalità nuova, coraggio, capacità, studio e applicazione. Più semplice replicare ricerche utilizzando  modelli animali e far tacere la coscienza.

 

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